La partnership di quixa con Dynamo Camp è nata nel 2015 con grande impegno ed entusiasmo.
Si tratta di un progetto che realizza in concreto valori che quixa persegue da tempo nell’ambito della strategia di Corporate Social Responsibility aziendale, come l’impegno a favore della società e delle sue componenti più deboli.
Sostenere Dynamo Camp è un modo per offrire il nostro contributo alla comunità in termini di impegno non solo economico ma soprattutto umano.
Cos’è Dynamo Camp
È un luogo dove i bambini con gravi patologie tornano ad essere bambini. Un luogo di vacanza dove la vera cura è ridere e la medicina è l’allegria.
Ad oggi, più di 24.000 persone hanno riso, giocato e sfidato i propri limiti grazie alla Terapia Ricreativa di Dynamo Camp.
A chi è rivolto il camp
Dynamo Camp ospita gratuitamente bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni con patologie gravi e croniche sia in terapia che in fase di post ospedalizzazione. Dynamo Camp offre anche programmi concepiti ad hoc per l’intera famiglia e programmi rivolti a fratelli e sorelle sani, nella consapevolezza che la diagnosi di una malattia non colpisce unicamente il bambino malato ma tutta la sua famiglia.
Le attività
L’esperienza al Camp è molto più di una semplice vacanza: prevede le attività di un camp tradizionale, ma adattate in modo da essere accessibili a tutti i partecipanti sotto la gestione e la costante supervisione di personale qualificato.
Tra le diverse attività svolte dai bambini e dai ragazzi del Camp è particolarmente significativo il tiro con l’arco; si tratta infatti di una disciplina antica ed estremamente introspettiva.
Per ottenere la capacità di concentrazione necessaria a centrare il bersaglio bisogna infatti raggiungere un certo livello di equilibrio interiore.
Questo principio sposa perfettamente la filosofia di quixa: l’obiettivo non è primeggiare sugli altri ma migliorare se stessi maturando la consapevolezza che si possono raggiungere sempre risultati migliori di quelli raggiunti finora. Nonostante le difficoltà che la Vita può presentare.









