I sintomi di insolazione sono abbastanza comuni durante le vacanze estive, soprattutto nelle persone più vulnerabili come i bambini. Un’esposizione eccessiva o prolungata al sole, infatti, può provocare una serie di effetti più o meni gravi, i quali possono causare appena lievi malesseri o dei disturbi più seri.
In queste situazioni è importante non farsi prendere dal panico, valutando con lucidità le condizioni del piccolo e rivolgendosi quanto prima a un medico. Ecco quali sono sintomi e possibili rimedi, per sapere cosa fare in queste circostanze e quali sono le soluzioni migliori per proteggersi in caso di insolazione nei bambini in vacanza.
Insolazione bambini: sintomi e cause più comuni
Secondo le linee guida dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’insolazione o colpo di calore è una condizione provocata dall’aumento della temperatura. Le cause principali che portano a questa situazione sono legate soprattutto a:
- alte temperature ambientali;
- tasso di umidità elevato;
- bassa ventilazione.
Per questo motivo, secondo le autorità mediche i motivi più frequenti che causano l’insolazione sono l’integrazione di umidità e caldo, la cui esposizione prolungata può determinare il classico colpo di calore. I sintomi che possono manifestarsi sono più o meno gravi, con un pericolo maggiore per i bambini affetti da patologie croniche.
Tra i sintomi dell’insolazione nei bambini ci sono:
- comparsa di eritemi sulla pelle dopo l’esposizione al sole, accompagnati da bolle o bruciore;
- mal di testa da insolazione, con una condizione di malessere generale e stanchezza;
- dopo l’insolazione vomito e nausea possono apparire in forme più o meno intense;
- aumento repentino della temperatura corporea del piccolo;
- nei casi più gravi si possono osservare febbre da insolazione, crampi e disturbi della coscienza.
Come prevenire l’insolazione nei bambini in vacanza
Ritrovarsi in vacanza con i bambini colpiti da insolazione non è una situazione auspicabile, non solo perché viene messa a rischio la salute dei piccoli, ma anche perché si corre il pericolo di pregiudicare l’intero viaggio. Per evitarlo esistono delle precauzioni da prendere, gestendo l’esposizione al sole e al calore estivo in modo adeguato.
- Evitare le ore più calde della giornata per uscire e realizzare attività all’aria aperta.
- Non esporre il bambino al sole nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 11 alle 17.
- I bambini fino a 8 mesi non dovrebbero mai essere esposti direttamente al sole.
- Usare sempre creme solari di qualità, adatte alla pelle del bambino e in grado di assicurare un’elevata protezione.
- Rinfrescare periodicamente il bambino durante la giornata, bagnando la testa del piccolo con frequenza.
- Nei luoghi chiusi assicurarsi della presenza di una corretta ventilazione, evitando che la temperatura superi i 24°C.
- Far indossare al piccolo indumenti leggeri e traspiranti, realizzati possibilmente in fibre naturali e caratterizzati da colori chiari.
- Garantire che il bambino sia sempre idratato, aumentando la quantità di frutta e verdura fresca.
- Ridurre l’apporto calorico durante l’esposizione al sole e nelle giornate più calde, eliminando cibi grassi ricchi di sale e zuccheri aggiunti.
Cosa fare in caso di insolazione nei bambini
In caso di insolazione del bambino in vacanza non bisogna farsi prendere dal panico, ma al contrario mantenere la calma e chiamare immediatamente un medico. Secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, non bisogna mai somministrare farmaci per l’insolazione, ad esempio medicinali per la febbre o il trattamento di altri sintomi, in quanto è essenziale aspettare sempre il parere di un medico.
Nell’attesa della visita medica è importante tenere il bambino in un luogo fresco e ventilato, se necessario facendolo distendere e mantenendo le gambe sollevate per favorire la circolazione. Inoltre è possibile rinfrescare il piccolo, utilizzando un panno bagnato e ben strizzato per inumidire con delicatezza la testa e il corpo, oppure farlo sistemare in una vasca con acqua fresca ma non fredda.
Anche l’idratazione in queste situazioni è essenziale, quindi bisogna far bere al bambino acqua fresca ma non eccessivamente fredda, sempre a piccoli sorsi. In genere, la durata dei sintomi è piuttosto variabile e dipende da vari fattori, ad ogni modo possono scomparire dopo poche ore oppure richiedere anche alcuni giorni, a seconda della gravità degli effetti dell’insolazione.
Insolazione: quali sono le persone a rischio oltre ai bambini
I bambini fino a 4 anni sono tra i soggetti più vulnerabili all’insolazione, tuttavia non sono gli unici. Secondo l’ISS, tra le persone più a rischio ci sono anche gli anziani, i neonati, chi soffre di malattie croniche, le persone che consumano alcol durante le giornate più calde e chi presenta problematiche di pressione arteriosa alta.
In questi casi è indispensabile proteggere le persone più esposte in modo adeguato, attraverso una prevenzione più rigida dal colpo di sole per evitare la manifestazione di sintomi ed effetti intensi. Viaggiare con persone più vulnerabili richiede dunque molta attenzione, mettendo sempre al primo posto la sicurezza della famiglia anche durante le tanto agognate vacanze estive.
Come avere un medico sempre a disposizione con la telemedicina
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