Che cos’è il geo-fencing e a cosa serve questa tecnologia

Tramite il geo fencing si può tracciare un confine virtuale, avendo così diverse possibilità per controllare un veicolo a distanza. Ecco i dettagli.

Al giorno d’oggi esistono varie soluzioni per la geolocalizzazione, come i localizzatori GPS per auto, tuttavia con alcuni sistemi è possibile sfruttare in modo differente queste tecnologie. Si tratta ad esempio del geo-fencing, un servizio che consente di creare un perimetro virtuale intorno a un dispositivo. Non ancora molto diffusi rispetto al GPS, i sistemi di geo-fencing offrono importanti vantaggi e numerose applicazioni, dal settore automobilistico a quello dei servizi per gli animali domestici. Vediamo che cos’è il geo-fencing, come funziona questa tecnologia e in che modo è possibile controllare un veicolo a distanza.

Geo-fence: cos’è esattamente

Il significato di geo-fence è quello di perimetro virtuale geografico, ossia una zona territoriale circoscritta in modo digitale. In pratica, un sistema di geo-fence crea un’area virtuale di riferimento, in questo modo quando l’apparecchio monitorato esce o entra dal perimetro si riceve un avviso automatico sul proprio smartphone. Nel dettaglio, con geo-fence si intende una determinata zona geografica di riferimento per un oggetto di cui si vogliono controllare gli spostamenti, ovvero una recinzione virtuale creata digitalmente. Per geo-fencing, invece, ci si riferisce alle azioni intraprese quando il dispositivo entra ed esce dell’area monitorata. Il geo-fencing, dunque, è un servizio basato sulle tecnologie di localizzazione, con l’attivazione automatica di una serie di azioni pre-programmate quando il device connesso oltrepassa un perimetro virtuale geografico. Il dispositivo monitorato deve possedere alcuni requisiti, infatti è necessario che disponga di una connettività GPS e di un modulo 3G/4G/5G per il collegamento alla rete mobile. Il dispositivo può avere altre tecnologie di connessione, ad esempio un modulo Wi-Fi, NFC, Bluetooth o RFID. In genere si tratta di uno smartphone, in quanto dispone già di tutti i sistemi di connettività richiesti per il geo-fencing, ma può essere anche un apparecchio specifico in base alla finalità d’uso, considerando che oggi molti oggetti connessi sono dotati di tecnologie di connettività avanzate.

Come funziona la tecnologia di geo-fence

Il geo-fencing si basa sulla creazione di un geo-fence, ovvero una barriera geografica virtuale. In questo modo viene definito un raggio d’azione entro il quale il dispositivo monitorato può muoversi, mentre quando esce dalla zona geografica controllata il sistema invia una notifica e avverte che l’oggetto è uscito dall’area di riferimento. Tutto ciò avviene attraverso un dispositivo connesso alla rete mobile o Wi-Fi, un sistema di geolocalizzazione GPS e un’app per smartphone per controllare i movimenti dell’oggetto. Il monitoraggio avviene sia quando il dispositivo è fermo sia quando è in movimento, perciò, si tratta di un sistema dinamico che permette di analizzare gli spostamenti dell’oggetto in tempo reale. Inoltre, il geo-fencing funziona sia quando il dispositivo entra nell’area perimetrale virtuale associata a un’area geografica reale, sia quando esce dalla zona monitorata. Ciò consente di essere avvisati se l’apparecchio oltrepassa il perimetro, un esempio è il caso di potenziale furto di veicolo, ma anche quando accede a una zona specifica, come una ZTL o un’area al di fuori di quella abituale.

A cosa serve il geo-fencing

I sistemi di geo-fencing hanno molteplici applicazioni, a partire dagli utilizzi a fini di marketing. Con questo servizio, infatti, è possibile monitorare gli spostamenti degli utenti che accettano di essere localizzati, ad esempio inviando all’utente dei messaggi pubblicitari pertinenti in base ai luoghi che sta visitando, oppure mostrando delle ricerche web personalizzate a seconda del posto in cui si trova. I servizi di geo-fencing sono utilizzati anche per monitorare gli animali domestici all’aperto, ad esempio in abbinamento a una tecnologia GPS per cani. Alcuni dispositivi, infatti, permettono di creare tramite l’app un perimetro virtuale, in questo modo quando il sistema rileva dal collare GPS che l’animale è uscito dalla zona di sicurezza, si riceve subito un avviso per evitare che l’animale si allontani troppo. Un ambito di applicazione del geo-fencing è anche quello della sicurezza, ad esempio per monitorare l’attività di droni che operano vicino a luoghi sensibili, come aeroporti ed edifici governativi. Questa tecnologia viene utilizzata anche dalle aziende, per controllare i beni della società usati dai collaboratori, come i veicoli aziendali e i dispositivi elettronici in comodato d’uso. Ad esempio, un tablet che contiene dati sensibili dell’azienda può essere dotato di geo-fencing, affinché gli addetti alla sicurezza vengano avvisati nel caso in cui il device dovesse lasciare l’edificio. Lo stesso avviene con le vetture aziendali, che attraverso il geo-fencing consentono di conoscere quando il veicolo entra o esce da specifiche zone geografiche.

I vantaggi del geo-fencing per le auto

Un’applicazione del geo-fencing è il controllo dell’auto, una tecnologia utile sia per i privati sia per le aziende. Tramite un’app è possibile verificare se il veicolo viene utilizzato in modo non autorizzato, ad esempio se l’automobile viene spostata durante la permanenza in un parcheggio privato. E’ possibile anche sapere se l’auto prestata al proprio figlio esce dal perimetro urbano, oppure ricevere una notifica quando la vettura si avvicina a una zona a traffico limitato per evitare una multa. Le applicazioni del geo-fencing per l’auto sono numerose, basta impostare delle zone geografiche specifiche per controllare l’area di utilizzo del proprio veicolo.

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