Come funziona la ricarica wireless dell’auto elettrica e a che punto siamo

La ricarica a induzione o wireless potrebbe davvero cambiare il futuro delle auto elettriche. Ecco in dettaglio come funziona: scopri di più su Quixa.

Da diversi anni molte aziende di diversi settori stanno lavorando alla ricarica wireless delle auto elettriche, per offrire una modalità di ricarica più comoda ed efficiente ai proprietari di veicoli a zero emissioni. I progetti in corso sono numerosi e orientati su diversi tipi di soluzioni, compresa la ricarica wireless in movimento e quella a contatto.
Per il momento non esistono ancora tecnologie commercializzate sul mercato, ma l’arrivo di questi sistemi e di veicoli elettrici omologati potrebbe essere imminente. Vediamo a che punto siamo sulla ricarica a induzione, analizzando le diverse sperimentazioni delle aziende automobilistiche e delle società tecnologiche coinvolte in questo settore di ricerca.

Che cos’è la ricarica wireless delle auto elettriche

La modalità tradizionale di ricarica delle auto elettriche prevede il collegamento del veicolo a una stazione di ricarica, ad esempio una presa elettrica, una wallbox o una colonnina pubblica o privata. In questo modo la batteria viene ricaricata fino al ripristino della sua capacità, per usufruire della massima autonomia offerta dalla vettura.
La ricarica richiede quindi la connessione fisica tra l’auto e il punto di ricarica, utilizzando un apposito caricabatterie composto da un cavo e dal relativo connettore. Questo processo comporta una certa scomodità, in quanto bisogna uscire dal veicolo, prendere l’attrezzatura nel bagagliaio o il cavo della colonnina ed effettuare il collegamento, per poi disconnettere l’auto al termine della ricarica.
La ricarica a induzione è una tecnologia già largamente diffusa nel settore dell’elettronica di consumo, soprattutto per la ricarica senza fili di smartphone, smartwatch e auricolari wireless. Questo processo si basa sul fenomeno dell’induzione elettromagnetica, ossia inducendo un flusso di corrente elettrica attraverso l’interazione tra due campi magnetici, un trasferimento di energia che non richiede il supporto fisico del cavo.
Lo stesso principio è studiato nell’ambito della mobilità elettrica, per realizzare nuovi modelli di auto a zero emissioni ricaricabili senza cavo. Si tratta dell’evoluzione dei sistemi di ricarica odierni, una tecnologia che potrebbe caratterizzare la e-mobility dei prossimi anni, consentendo di ricaricare la vettura quando è ferma o in movimento ed evitare le lunghe soste per la ricarica necessarie oggi.

Come funziona una stazione di ricarica a induzione per auto

Il funzionamento della ricarica wireless per le auto elettriche è analogo a quello utilizzato in altri settori, basato cioè sul principio dell’induzione elettromagnetica. In pratica, la ricarica a induzione prevede l’uso di due pad, due piastre che al loro interno contengono una bobina metallica, uno posizionato a terra e collegato con la fonte energetica e l’altro al di sotto del veicolo.
Quando la vettura viene parcheggiata al di sopra del pad di ricarica il trasmettitore rileva il secondo pad, in quanto dotato di un ricevitore wireless, quindi comincia a generare un campo magnetico che produce una corrente elettrica nella bobina del secondo pad. In questo modo la batteria viene ricaricata senza l’impiego del cavo, basta posizionare la vettura sopra il sistema di ricarica.
L’applicazione principale di questa tecnologia è nel cosiddetto snack charging, ovvero delle ricariche brevi e frequenti ideali per la mobilità urbana. La diffusione dei sistemi di ricarica wireless consentirebbe ad esempio, di ricaricare l’auto elettrica quando è ferma al semaforo o quando è parcheggiata in strada,stazionata nei posteggi di negozi, ospedali, supermercati e ristoranti.
Questo scenario richiede però non solo lo sviluppo di sistemi efficienti ed economicamente accessibili di ricarica a induzione, ma anche la standardizzazione della ricarica wireless. Bisogna considerare, infatti, che esistono veicoli elettrici di diverse dimensioni, con batterie di taglie differenti e tecnologie specifiche, perciò, le piastre wireless devono essere in grado di funzionare in modo efficiente con qualsiasi tipo di vettura ricaricabile.

I progetti sulla ricarica wireless delle auto elettriche

Il futuro della mobilità elettrica è dunque legato alla ricarica wireless, almeno valutando il forte impegno di tutte le principali case automobilistiche nello sviluppo di tecnologie per la ricarica a induzione dei veicoli elettrici. Questo settore sta vedendo la partecipazione di aziende provenienti da vari ambiti, a dimostrazione di come lo scenario futuro della e-mobility potrebbe essere dominato dalle soluzioni aftermarket.

Siemens

Siemens sta lavorando con la società tedesca Mahle, importante fornitore automobilistico mondiale, per standardizzare i sistemi di ricarica e i veicoli ricaricabili, in modo da assicurare la perfetta interoperabilità tra le diverse tecnologiche. Secondo Siemens la ricarica a induzione è fondamentale per lo sviluppo della mobilità elettrica, in quanto offre un’efficienza simile a quella dei sistemi plug-in.

Stellantis

Il gruppo automobilistico Stellantis sta lavorando su una nuova flotta di veicoli compatibili con la ricarica wireless, sia auto ad uso privato sia veicoli da lavoro elettrici come gli autobus a zero emissioni Iveco E-Way. In particolare, Stellantis sta puntando sulla tecnologia DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer), con cui ricaricare i veicoli elettrici senza cavo quando percorrono specifiche corsie stradali attrezzate.
Il progetto “Arena del futuro” di Stellantis e A35 Brebemi va in questa direzione, con risultati incoraggianti provenienti dal circuito costruito per testare la ricarica a induzione. I test hanno evidenziato la possibilità di guidare un’auto elettrica come la Fiat 500 a zero emissioni, senza ridurne la capacità anche ad alta velocità, un aspetto che consente di eliminare l’ansia collegata al tema dell’ autonomia, quando si considera il passaggio dalle auto endotermiche a quelle elettriche.

Zhiji Auto L7

La prima e unica auto elettrica al mondo attualmente dotata di ricarica wireless è la Zhiji L7, una berlina a zero emissioni prodotta dalla cinese Zhiji Auto, per il momento commercializzata solo in Cina. La vettura dispone di un sistema di ricarica a induzione da 11 kW, con il quale l’auto dovrebbe ripristinare fino a 100 kW di autonomia in un’ora, mentre scegliendo tra la batteria da 93 o 118 kWh è possibile usufruire di un’autonomia complessiva da 615 a 1.000 Km considerando anche la ricarica standard.

Volvo

Anche Volvo sta sperimentando la tecnologia di ricarica a induzione per i veicoli elettrici, in particolare mediante un test di 3 anni per la ricarica wireless a 40 kW della XC40 Recharge in versione taxi. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’operatore di taxi Cabonline, infatti si svolge a Gothenburg, in Svezia, utilizzando le stazioni di ricarica messe a disposizione dalla società Momentum Dynamics, azienda specializzata nella ricarica wireless.

WiTricity

WiTricity sviluppa soluzioni di ricarica wireless per le vetture elettriche, messe a punto presso l’università MIT di Boston, un sistema di ricarica a induzione da 11 kW che dovrebbe essere disponibile sul mercato dal 2023. L’azienda fornisce un pacchetto completo che include la stazione di ricarica a terra, la wallbox da collegare alla rete elettrica per la fornitura di energia elettrica per la ricarica wireless e il ricevitore di energia con il pad da installare nel veicolo elettrico.
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