Cos’è il fermo ammnistrativo del veicolo e cosa fare

Il fermo amministrativo è una misura che può essere messa in atto in caso di mancato pagamento di un debito. Come tutelarsi? Come eliminarlo?

In alcuni casi, un ente di riscossione può applicare il fermo amministrativo dell’auto nei confronti di un debitore, misura con la quale il veicolo diventa soggetto a una serie di limitazioni. Il fermo può essere applicato in caso di mancati pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, oppure con altri enti competenti come l’INPS o le regioni.
Si tratta di fatto del blocco di un bene di proprietà del debitore, affinché quest’ultimo provveda quanto prima a corrispondere quando dovuto per eliminare tale condizione. Vediamo come funziona il fermo amministrativo del veicolo, quando viene applicato e quali sono le possibilità a disposizione per eliminarlo.

Come funziona il fermo amministrativo dell’auto

Quando non si pagano tasse o tributi il creditore può prendere in considerazione il fermo amministrativo del veicolo. In questo caso l’ente si rivolge alle società di riscossione dei crediti autorizzate tramite specifiche concessioni, affinché attivino il blocco del bene di proprietà del debitore.
In Italia, uno dei principali concessionari è l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, un ente pubblico subentrato a Equitalia che svolge le funzioni di riscossione per conto dello Stato italiano e opera sull’intero territorio nazionale (istituito ai sensi dell’articolo 1 del DL n. 193 del 22 ottobre 2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225 del 1° dicembre 2016).
L’operazione avviene tramite l’iscrizione del fermo amministrativo nel PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Prima di procedere, però, viene inviata una comunicazione al debitore, il quale ha 30 giorni di tempo per risolvere la sua situazione, ad esempio pagando il debito o richiedendo la rateizzazione dell’ammontare dovuto all’ente creditore.
Trascorso questo periodo, se il debitore non regolarizza la sua posizione, il fermo amministrativo diventa effettivo. A partire da questo momento il veicolo non può più essere utilizzato, fino a quando il debitore non avrà saldato l’importo dovuto, con il divieto di circolazione del mezzo, pena severe sanzioni.

Quando viene applicato il fermo amministrativo del veicolo?

In caso di debiti con l’erario viene attivato un ente di riscossione, il quale ha il compito di riscuotere la somma rispettando determinate procedure disciplinate dalla legge. In genere, viene inviata innanzitutto un cartella esattoriale, quindi a partire dalla notifica il debitore ha 2 mesi di tempo per pagare la somma richiesta.
Le sanzioni esecutive, come il fermo amministrativo dell’auto, non scattano subito, ma è un previsto un certo periodo di tolleranza in base all’ammontare del debito. In particolare, per le cifre al di sotto dei 1.000 euro è possibile tentare una conciliazione con il creditore entro 4 mesi, mentre per valori superiori si hanno a disposizione 60 giorni.
Ad ogni modo, allo scadere dei termini previsti l’Agenzia delle Entrate comunica il preavviso del fermo amministrativo, un’azione che può essere intrapresa per gli importi fino a 120.000 euro, al di sopra dei quali è possibile applicare l’ipoteca sull’abitazione del debitore.
Dopo 30 giorni, in mancanza di una regolarizzazione del debito l’Agenzia delle Entrate-Riscossione procede all’iscrizione del fermo amministrativo. Questa misura può essere applicata per diversi tipi di debiti con lo Stato o altri organi pubblici, tra cui:
• tributi non versati;
• tasse non corrisposte;
• multe non pagate;
• omesso pagamento del bollo auto;
• accertamenti fiscali.

Cosa comporta il fermo amministrativo del veicolo

Una volta che avviene l’iscrizione del fermo amministrativo del veicolo non è possibile usare il mezzo, inoltre questa condizione comporta una serie di restrizioni:
• non è possibile esportare, radiare o rottamare il veicolo;
• non si può vendere l’auto, ma anche in caso di vendita non può circolare;
• in caso di mancato pagamento il concessionario della riscossione può disporre la vendita forzata del mezzo.
Qualora si venga fermati dalle Forze dell’Ordine alla guida di un’auto sottoposta a fermo amministrativo, si rischia una multa da 1.984 a 7.937 euro, la confisca del veicolo e la revoca della patente. Inoltre, in caso di incidente la compagnia assicurativa con cui è stata stipulata l’assicurazione auto potrebbe rifiutarsi di risarcire i danni o rivalersi sull’assicurato.

Come vedere se un’auto ha il fermo amministrativo gratis

Per verificare se un’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo basta utilizzare il servizio online dell’ACI, un controllo utile per assicurarsi che sul proprio veicolo non siano presenti gravami. Si tratta di un’operazione gratuita, tuttavia non fornisce informazioni dettagliate ma indica solo l’esistenza di vincoli come il fermo amministrativo.
Per indicazioni più approfondite sul proprio veicolo è possibile ricorrere al servizio AUTO 3D sul sito ACI, oppure al servizio My Car dell’app ACI Space, entrambi con accesso soltanto tramite SPID (Sistema Pubblico per l’Identità Digitale). Altrimenti, per avere informazioni complete su un veicolo intestato ad altri soggetti, ad esempio un’auto usata che si vuole acquistare, è necessario richiedere una visura PRA.
L’operazione, utile per verificare che il veicolo da comprare sia libero da un eventuale fermo amministrativo, prevede un costo fisso di 6 euro rivolgendosi al servizio online dell’ACI. In alternativa, presso una delegazione ACI o un’agenzia di pratiche auto, la visura PRA comporta anche i costi di intermediazione oltre alla tariffa fissa di 6 euro.

Quando non può essere applicato il fermo amministrativo?

Il fermo amministrativo può essere applicato solo su veicoli di proprietà del debitore, ma sono esclusi i mezzi che hanno rilevanza per l’attività lavorativa professionale o d’impresa, oppure usati per il trasporto di persone diversamente abili. In questi casi bisogna fornire la documentazione che prova tali condizioni, inviandola all’Agenzia delle Entrante-Riscossione tramite gli sportelli o a mezzo raccomandata A/R.
Lo stesso vale per i veicoli cointestati, ovvero aventi più di un titolare, su tali veicoli non può essere iscritto il fermo amministrativo pertanto possono continuare a circolare liberamente. Qualora venga comunque iscritto il fermo in caso di un’auto cointestata è possibile richiedere l’annullamento, rivolgendosi a un giudice in quanto si tratterebbe di un atto illegittimo.

Come togliere il fermo amministrativo

Per togliere il fermo amministrativo dal veicolo è necessario pagare il debito in modo integrale, in modo da ottenere subito la cancellazione del fermo senza la necessità di presentare alcuna richiesta. In caso di rateizzazione bisogna invece pagare almeno la prima rata, dopodiché il fermo viene sospeso fino al pagamento di tutte le rate e quindi cancellato definitivamente.
Per i provvedimenti posteriori al 1° gennaio 2020 la cancellazione del fermo amministrativo è un’operazione automatica, effettuata tramite una comunicazione telematica tra l’ente di riscossione e il PRA. Per i fermi antecedenti al 1° gennaio 2020, invece, è necessario richiedere la cancellazione recandosi agli uffici del PRA, oppure tramite PEC o raccomandata, pagando una tariffa fissa di 32 euro.
Qualora si ritenga illegittimo o in caso di errori, è possibile contestare il fermo e fare ricorso.. In questo caso bisogna rivolgersi a un giudice ordinario o tributario a seconda delle circostanze, per richiedere l’annullamento del fermo e il ripristino della libertà di circolazione con il veicolo.