Cos’è il cyberbullismo e in che modo difendersi

Purtroppo il cyberbullismo è un fenomeno in crescita: ecco cosa significa di preciso e come tutelarsi con un'assicurazione digitale

L’aumento della digitalizzazione negli ultimi anni ha offerto tantissimi vantaggi, per la creazione di un modello socioeconomico più smart e sostenibile. Tuttavia, una vita sempre connessa ha portato alla nascita di fenomeni preoccupanti come il cyberbullismo, con seri rischi soprattutto nei confronti delle persone più vulnerabili.

Lo sviluppo di internet e dei servizi digitali ci espone a una serie di pericoli in rete, ai quali bisogna prestare grande attenzione per evitare conseguenze gravi e spiacevoli. Scopriamo cos’è il cyberbullismo e come tutelarsi, analizzando questo fenomeno in modo accurato per capire in che modo combatterlo e come difendersi dal bullismo online.

Che cos’è il cyberbullismo

Per comprendere come proteggersi dai rischi legati al mondo telematico è necessario innanzitutto sapere cosa significa cyberbullismo. Secondo la normativa di riferimento (Legge 71/2017), questo fenomeno può manifestarsi in varie forme, tra cui:

  • abusi;
  • aggressioni;
  • pressioni;
  • denigrazioni;
  • ricatti;
  • molestie;
  • alterazioni;
  • manipolazioni;
  • diffamazioni;
  • furti d’identità.

Come è evidente, le norme prevedono molte sfaccettature diverse per il cyberbullismo, accomunate dall’utilizzo di canali telematici per portare avanti queste azioni illecite. Inoltre, la legge pone l’accento sul cyberbullismo ai danni dei minori, considerati i soggetti più esposti e fragili nei confronti di questi comportamenti.

Per semplificare, il cyberbullismo può essere identificato come un’azione di bullismo compiuta in un contesto virtuale, quindi senza un diretto contatto fisico tra l’aggressore e l’aggredito. Il pregiudizio per il malcapitato può essere più o meno serio, tenendo conto della possibilità di amplificazione del fenomeno nei ragazzi minorenni.

Come si manifesta il cyberbullismo

I modi attraverso i quali il cyberbullismo può manifestarsi sono numerosi, ad esempio la diffusione di contenuti non autorizzati sul web con lo scopo di ridicolizzare una persona. Si tratta in questo caso del revenge porn, ovvero la condivisione online di video o immagini intimi senza l’autorizzazione dei soggetti coinvolti nel contenuto.

Lo stesso può avvenire con il furto d’identità, quando una persona finge di essere un altro utente e compie degli atti illeciti o crea un danno d’immagine. In altri casi è possibile individuare attività di stalking, con la persecuzione di una persona attraverso molestie virtuali, minacce e intimidazioni.

Il cyberbullismo può esistere anche nella forma del flaming, quando vengono pubblicati in rete o sui social messaggi violenti, oppure commenti che umiliano un altro utente all’interno di una community digitale. Alcuni cyberbulli possono cercare di conquistare la fiducia di una persona ignara, per coinvolgerla in scherzi pesanti o acquisire contenuti privati che poi vengono diffusi online, un episodio chiamato trickery.

Un caso molto frequente negli ultimi anni è il cyberbashing, tramite il quale viene ripreso un attacco fisico e caricato sui social, mostrando a tutti gli internauti il video dell’aggressione. Un fenomeno più lieve, ma non meno pericoloso, è la denigration, ovvero la denigrazione di utenti online con l’obiettivo voluto di causare sofferenza psicologica.

Il cyberbullismo è un reato penale?

La Legge 71/2017 prevede la possibilità della configurazione di diversi reati penali legati al cyberbullismo, coma la diffamazione aggravata, la minaccia, le molestie, le persecuzioni e la sostituzione di persona. Tutti questi eventi sono regolati dal codice penale, quindi tutti i maggiorenni sono perseguibili in caso di atti di cyberbullismo.

Diverso è il discorso quando queste azioni sono commesse da parte di minori di 14 anni, per i quali il codice penale non considera la possibilità di perseguire penalmente tali soggetti. I ragazzi nella fascia d’età da 14 a 18 anni possono essere accusati di reati penali per cyberbullismo, nonostante siano previste sanzioni ridotte e la necessità di provare la comprensione di quanto avvenuto da parte dell’aggressore virtuale.

Come combattere il cyberbullismo

La vittima di cyberbullismo possiede diversi strumenti per difendersi da questi attacchi, ad esempio chiedendo al gestore del servizio online di rimuovere contenuti non autorizzati pubblicati in rete. In caso contrario, è possibile rivolgersi al Garante della Privacy, per obbligare l’operatore a oscurare o bloccare tali contenuti.

Contro le persone con almeno 14 anni d’età è possibile anche intraprendere un processo amministrativo, affinché le autorità competenti conversino con la persona in questione. In questo modo è possibile risolvere il problema senza querele e denunce, per convincere l’aggressore digitale a interrompere immediatamente il suo comportamento.

Nei casi più gravi, oppure quando le azioni amministrative non sortiscono l’effetto sperato, non resta che l’azione penale. Le normative prevedono pene fino a sei mesi per i minorenni, sebbene il più delle volte siano commutate in una multa, mentre per i maggiorenni possono andare da 6 mesi a 5 anni oltre al possibile risarcimento in seguito al processo civile.

Come difendersi dal cyberbullismo

Il modo migliore per tutelarsi da questi fenomeni è la prevenzione dal cyberbullismo, adottando una serie di misure di sicurezza per ridurre il rischio di cadere vittima di queste situazioni. Innanzitutto è fondamentale difendere i propri dati personali, usando sempre antivirus di qualità e password complesse da cambiare regolarmente.

Inoltre bisogna prestare attenzione al tipo di contenuti condivisi sui social, in quanto informazioni sensibili potrebbero esporre al rischio di subire un attacco di cyberbullismo. Ovviamente è necessario non fidarsi di persone sconosciute, non pubblicare foto o video che potrebbero rappresentare una minaccia, evitando anche gli ambienti virtuali non controllati da un gestore affidabile.

I genitori dovrebbero sempre adottare una strategia di prevenzione basata sulla condivisione, parlando apertamente dei pericoli della rete con i propri figli. Questo approccio favorisce la comunicazione in famiglia, in questo modo è più probabile che il minore informi i propri genitori qualora dovesse subire atti di cyberbullismo.

Come tutelarsi dal cyberbullismo con Quixa

Per proteggersi dai rischi del cyberbullismo, ma non solo, è possibile sottoscrivere la polizza Quixa Smart Sicurezza Digitale, un’assicurazione pensata appositamente per tutelare la famiglia dai pericoli online. L’assicurazione prevede coperture specifiche, come l’assistenza legale in caso di furto d’identità o il supporto in presenza di lesioni della reputazione online.

La polizza contro i cyber risk comprende anche un servizio di flooding, un intervento realizzato da un esperto informatico per cercare di minimizzare la pubblicazione di contenuti offensivi o non autorizzati sul web. L’assicurazione è sottoscrivibile online con un piccolo costo mensile, con disdetta in qualsiasi momento per garantire la massima flessibilità.

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