Infortunio sul lavoro: come gestire incidenti e risarcimenti

L’infortunio sul lavoro è un evento imprevisto e non voluto che avviene durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e che causa un danno alla salute del lavoratore.

 

Secondo la normativa vigente – di cui al DPR n. 1124 del 30 giugno 1965 e successive modificazioni e integrazioni – un incidente è classificato come infortunio sul lavoro quando si verifica “...per causa violenta in occasione di lavoro …” e comporta un’inabilità temporanea, permanente o, nei casi più gravi, la morte del lavoratore.

 

L’importanza di una chiara definizione dell’infortunio sul lavoro risiede nella tutela che il sistema legislativo e assicurativo fornisce ai lavoratori.

 

In Italia, l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è l’ente preposto alla gestione delle assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Infortunio sul lavoro: chi paga e come funziona

Quando si verifica un infortunio sul lavoro, si attivano una serie di procedure regolate da normative specifiche.

 

Queste normative mirano a garantire l’assistenza adeguata al lavoratore infortunato e a valutare le responsabilità aziendali.

 

Le leggi principali che regolamentano gli infortuni sul lavoro sono:

 

Chi paga in caso di infortunio? 

 

  • Primi 3 giorni: il datore di lavoro è tenuto a pagare l’indennità al lavoratore nella misura del 100% della retribuzione per il giorno dell’infortunio, e del 60% della retribuzione per i due giorni successivi.
  • Dal 4° giorno: subentra l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), che si occupa di fornire assistenza e riabilitazione al lavoratore infortunato e di erogare indennizzi economici. Tali indennità possono essetre anticipate dal dtore di lavoro che, successivamente, sarà rimborsato dall’INAIL.

 

La responsabilità economica dell’infortunio, pertanto, non ricade direttamente sul datore di lavoro, a meno che non venga accertata una sua colpa grave o una violazione delle norme di sicurezza.

 

Per tale motivo, il datore di lavoro è obbligato a versare i contributi assicurativi all’INAIL per ciascun dipendente, garantendo così la protezione economica in caso di infortunio.

 

In alcuni casi, il lavoratore può richiedere un ulteriore risarcimento se l’infortunio è stato causato da una negligenza del datore di lavoro o da una violazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro.

Quanto viene pagato un infortunio sul lavoro?

L’importo dell’indennizzo dipende da diversi fattori, tra cui:

 

  • Gravità dell’infortunio: l’INAIL valuta la gravità dell’infortunio e stabilisce una percentuale di inabilità temporanea o permanente.
  • Durata dell’inabilità: l’indennizzo viene calcolato in base ai giorni di inabilità al lavoro.
  • Retribuzione del lavoratore: l’importo dell’indennizzo è proporzionato alla retribuzione del lavoratore.

 

La somma che viene corrisposta in caso di infortunio sul lavoro varia in base a diversi fattori, tra cui la gravità dell’infortunio e la durata dell’inabilità temporanea.

 

Ogni giorno di prognosi viene valutato secondo le “tabelle del Tribunale di Milano”, che stabiliscono il risarcimento in base al danno biologico subito.

 

In caso di assenza temporanea dal lavoro a seguito di infortunio, l’INAIL può erogare un indennizzo giornaliero per tutto il periodo di inabilità lavorativa.

 

Qualora l’infortunio dovesse causare un’invalidità permanente che supera una determinata percentuale, l’INAIL può provvedere all’erogazione di una rendita mensile, calcolata in base alle specifiche circostanze.

 

Infine, in caso di decesso del lavoratore a causa dell’infortunio sul lavoro, possono essere previste prestazioni economiche a sostegno dei familiari.

Infortunio sul lavoro: cosa fare 

Per garantire la maggior tutela possibile nei confronti del lavoratore e anche del datore di lavoro che si trovino coinvolti in accadimenti che, purtroppo, appaiono oggi sempre più frequenti, è necessario che entrambe le parti coinvolte adempiano con puntualità e precisione alcuni obblighi che il legislatore ha voluto prevedere per tali circostanze.

Obblighi del lavoratore infortunato

Quando un lavoratore subisce un infortunio, anche lieve, è fondamentale seguire una procedura precisa per tutelare i propri diritti e garantire un adeguato supporto.

1. Informare immediatamente il datore di lavoro

Il primo passo è comunicare subito l’accaduto al datore di lavoro, fornendo una descrizione chiara e dettagliata dell’incidente, inclusi luogo, dinamica e eventuali testimoni.

 

Questa comunicazione è essenziale anche se l’infortunio sembra di piccola entità, poiché potrebbe avere conseguenze a lungo termine.

2. Fornire informazioni al medico

È essenziale spiegare al medico le cause e le circostanze dell’infortunio in modo accurato.

 

Queste informazioni sono necessarie per la corretta compilazione del certificato medico, un documento fondamentale per avviare le pratiche assicurative e ottenere l’indennizzo INAIL.

3. Comunicare i riferimenti del certificato medico al datore di lavoro

Per garantire che il datore di lavoro possa adempiere alle proprie responsabilità di legge, il lavoratore deve fornire i riferimenti del certificato medico, tra cui il numero identificativo, la data di rilascio e i giorni di prognosi.

 

È importante sottolineare che la mancata comunicazione dell’infortunio al datore di lavoro può comportare la perdita del diritto all’indennità di temporanea per i giorni precedenti alla comunicazione.

 

Il lavoratore infortunato ha il diritto di conservare il proprio posto di lavoro per un periodo di tempo stabilito dal contratto collettivo, senza perdere la retribuzione durante il periodo di assenza per infortunio.

 

Ricordiamo che anche il lavoratore ha il diritto di denunciare l’infortunio all’INAIL, soprattutto nel caso in cui il datore di lavoro non adempia a tale obbligo. In questa situazione, il lavoratore può presentare la denuncia direttamente all’INAIL, allegando una copia del certificato medico rilasciato in seguito all’infortunio.

 

Nel caso di lavoratori autonomi, come artigiani o titolari di aziende agricole, la responsabilità della denuncia ricade direttamente su di loro.

 

L’azione per ottenere le prestazioni INAIL si prescrive entro 3 anni dall’evento lesivo (infortunio o malattia professionale)

Obblighi del datore di lavoro in caso di infortunio sul lavoro

Quando si verifica un infortunio sul lavoro, il datore di lavoro deve osservare una serie di obblighi specifici da adempiere, che variano in base al settore di appartenenza e alle normative applicabili.

 

Tuttavia, ci sono alcuni adempimenti generali che riguardano tutti i datori di lavoro:

1. Denuncia di infortunio

Se un lavoratore subisce un infortunio che comporta un’assenza dal lavoro di almeno un giorno (escluso quello dell’evento), il datore di lavoro è tenuto a denunciare l’infortunio all’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) entro due giorni dalla ricezione del certificato medico che attesta l’assenza.

 

La denuncia deve essere effettuata telematicamente.

2. Segnalazione di infortuni gravi

In caso di infortunio mortale o con pericolo di morte, il datore di lavoro deve segnalare immediatamente l’accaduto all’autorità competente (ad esempio, ispettorato del lavoro, carabinieri, ecc.) entro 24 ore, utilizzando qualsiasi mezzo che consenta di comprovarne l’invio (ad esempio, telefono, fax, email).

3. Aggiornamento della denuncia

Se l’inabilità temporanea per un infortunio inizialmente previsto guaribile entro tre giorni si prolunga al quarto giorno, il datore di lavoro deve inviare una nuova denuncia all’INAIL entro due giorni dalla ricezione del nuovo certificato medico.

4. Registrazione dell’infortunio

Il datore di lavoro deve registrare l’infortunio in un apposito registro infortuni, conservando la documentazione relativa all’evento (certificati medici, verbali, ecc.).

5. Informazione e formazione dei lavoratori

Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare e formare i lavoratori sui rischi specifici presenti nel loro ambiente di lavoro e sulle misure di prevenzione e protezione da adottare per evitare infortuni.

6. Valutazione dei rischi

Il datore di lavoro deve effettuare una valutazione dei rischi presenti nell’ambiente di lavoro e adottare le misure necessarie per ridurre al minimo il rischio di infortuni.

 

La mancata denuncia di un infortunio può comportare sanzioni amministrative a carico del datore di lavoro.

 

Infortunio sul lavoro: risarcimento e assicurazione

Il risarcimento per un infortunio sul lavoro dipende dalla gravità dell’incidente e dalle conseguenze riportate dal lavoratore.

 

L’INAIL provvede a indennizzare il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro, al fine di compensare la perdita di guadagno durante il periodo di inabilità temporanea, attraverso diverse forme di tutela economica.

 

L’indennità viene calcolata sulla base della retribuzione media giornaliera del lavoratore, che viene determinata prendendo in considerazione i guadagni dei 15 giorni precedenti l’infortunio.

Indennità giornaliera per inabilità temporanea

Copre la perdita di guadagno del lavoratore durante il periodo di infortunio e varia a seconda della durata dell’inabilità:

 

  • Fino al 90° giorno: l’indennità è pari al 60% della retribuzione media giornaliera.
  • Dal 91° giorno fino alla guarigione: l’indennità aumenta al 75% della retribuzione media giornaliera.

Rendita per inabilità permanente

Se l’infortunio causa un danno permanente, viene erogata una rendita mensile proporzionale alla percentuale di invalidità riconosciuta.

Assegno per assistenza personale

Se l’infortunio comporta la necessità di un’assistenza continua, è previsto un ulteriore contributo economico.

 

In caso di infortunio sul lavoro, il lavoratore, come abbiamo visto, è tutelato principalmente dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), che eroga un indennizzo in base alla retribuzione e alla gravità dell’infortunio.

Assicurazione privata del datore di lavoro: quando entra in azione?

Accanto a questa forma di tutela obbligatoria ne è prevista un’altra che, eventualmente, viene in essere solo in alcune circostanze.

 

Parliamo, cioè, dell’assicurazione privata del datore di lavoro che riveste le seguenti caratteristiche:

 

  • È una copertura assicurativa facoltativa, che il datore di lavoro può scegliere di stipulare a tutela dei propri dipendenti.
  • Integra la tutela INAIL, coprendo eventuali danni ulteriori non risarciti da quest’ultima.
  • Opera solo in caso di responsabilità del datore di lavoro nell’infortunio.

 

Nel settore dell’edilizia, ad esempio, molte aziende sottoscrivono polizze private per tutelare i lavoratori in caso di infortuni gravi, offrendo coperture più ampie rispetto a quelle garantite dall’INAIL.

 

Pertanto, se l’infortunio è stato causato da responsabilità del datore di lavoro e se quest’ultimo ha una copertura assicurativa privata, il lavoratore infortunato può avere diritto  a un ulteriore risarcimento.

 

Quella degli infortuni sul lavoro è una materia piuttosto delicata da gestire poiché riguarda la salute e la vita dell’essere umano all’interno del suo ciclo produttivo.

 

Gestire correttamente un infortunio sul lavoro è fondamentale, pertanto, per garantire la tutela dei lavoratori e il rispetto delle normative vigenti.

 

La copertura assicurativa INAIL rappresenta un’importante garanzia economica, ma è essenziale che lavoratori e datori di lavoro conoscano i propri diritti e doveri in caso di incidente.

 

L’informazione e la prevenzione restano strumenti essenziali per ridurre il rischio di infortuni e garantire ambienti di lavoro sicuri.

 

Valutare l’opportunità di un’assicurazione privata per professionisti come quella di Quixa che, con il supporto dei suoi consulenti esperti, può offrire una protezione aggiuntiva, soprattutto nei casi più gravi.

 

Restare aggiornati sulle normative e adottare comportamenti prudenti è il primo passo per evitare situazioni di rischio e gestire al meglio eventuali incidenti.